Grazie all’invito dell’Hub Turistico e di “Lampedusa Today”, ho avuto il piacere di partecipare all’escursione via terra dell’isola, rimanendo piacevolmente sorpresa di quanta storia abbia alle spalle.
Il detto comune “oltre al mare Lampedusa non ha niente da offrire” non è assolutamente vero!
Continua a leggere quest’articolo per farti sorprendere dalla storia, cultura, arte e tradizione di questa splendida isola.
Questo tour è perfetto per chi vuole andare oltre le spiagge mozzafiato e scoprire l’anima autentica di Lampedusa. Buona lettura!
ESCURSIONE VIA TERRA: UN PO’ DI STORIA DI LAMPEDUSA
IL MUSEO ARCHEOLOGICO
L’escursione inizia con una visita al Museo Archeologico Regionale delle Pelagie, per immergersi nella storia antica dell’arcipelago.
Nella prima sala, vieni catapultato indietro nel tempo, scoprendo le origini preistoriche di Lampedusa. Antichi traffici marittimi attraversavano le Isole Pelagie, risalenti a oltre 7 mila anni fa. Nel 1971 durante i lavori per la costruzione della strada di Cala Pisana, sono stati rinvenuti strumenti in pietra, come lame e punte di freccia. Questi oggetti raccontano di un tempo in cui l’isola era un crocevia di scambi commerciali e culturali con altre popolazioni del Mediterraneo, testimoniato anche dalla presenza di pietra vulcanica proveniente da Pantelleria e diffusa fino in Francia e Africa.
Proseguendo nella seconda sala, il viaggio continua con i reperti romani, ma non prima di incontrare le tracce lasciate dai Fenici, Greci e Cartaginesi, che dominarono l’isola prima dell’arrivo dei Romani dopo le guerre puniche. Qui possiamo scoprire quanto fosse fiorente Lampedusa in quel periodo: pannelli esplicativi raffiguranti le cisterne d’acqua romana, gli impianti per la lavorazione del pesce e persino le monete di bronzo prodotte sull’isola nel III secolo a.C., dove un tonno inciso simboleggiava la fecondità di Lampedusa.
Molto ben conservate anche le Anfore bizantine utilizzate per trasportare olio e vino, provenienti dalle coste tunisine, a testimonianza dei ricchi scambi commerciali lungo la famosa via marittima che collegava Roma, Agrigento e Cartagine, con Lampedusa come tappa centrale.
Nella terza sala, a sinistra ci sono i reperti dell’epoca tardo-antica, tra cui resti di un centro abitato rinvenuto in Piazza Brignone. A destra invece, gioielli e lucerne antiche di epoca paleocristiana scoperte a Porto Vecchio dove sono state ritrovate suggestive catacombe sotterranee sotto un negozio a Cala Palme, ad oggi, non accessibili.
La quarta ed ultima sala, nonché la mia preferita, è dedicata ai rinvenimenti subacquei. Qui si chiude questa prima parte dell’escursione via terra sotto lo sguardo benevolo della Dea Fortuna emersa dal fondo del mare ma che una volta abbelliva i giardini delle ville imperiali.
LE VASCHE ROMANE
La cosa bella di questa escursione via terra è che non si sviluppa in un unico luogo ma è itinerante.
Proprio sotto il museo si trovano le Vasche Romane che raccontano l’ingegno dei Romani nella lavorazione e conservazione del pesce. Veri e propri impianti per la salamoia, un processo che prevedeva l’essiccazione del pesce con diversi chilogrammi di sale. Tra il 1986 e il 1982, gli scavi archeologici al Porto Nuovo hanno portato alla luce 14 di queste vasche, dove il pesce veniva preparato e conservato per poi essere esportato in tutto il Mediterraneo.
Questi luoghi sono una finestra su un passato remoto, rivelando come i Romani sfruttassero al meglio le risorse naturali dell’isola. Immagina l’intenso profumo di mare e sale mentre i Romani preparavano il famoso garum, una salsa di pesce molto apprezzata in tutta l’antichità. Questo sito non è solo una testimonianza dell’abilità tecnologica romana, ma ancora una volta, del ruolo cruciale che Lampedusa ricopriva nelle rotte commerciali del Mediterraneo.
ESCURSIONE VIA TERRA: UN TUFFO NELLA CULTURA DI LAMPEDUSA
CASA MUSEO PADRE POLICARDI E PIAZZA BRIGNONE
La tappa successiva proseguendo a piedi è la Casa Museo Padre Policardi, dedicata ad uno dei personaggi più influenti nella storia recente di Lampedusa. Qui, scopriamo la vita e le opere di Padre Policardi, un francescano che ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale con la sua dedizione e il suo spirito di servizio. Negli anni ’20, quando l’isola era poverissima, Padre Policardi, dopo esser diventato sacerdote ad Agrigento nel 1949, iniziò la sua opera di ricostruzione spirituale e sociale. Nonostante la chiesa e il santuario fossero stati bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale, lui li ricostruì con le proprie mani e si dedicò all’insegnamento, attirando i giovani verso la Chiesa. Grazie a lui, sull’isola furono aperti il primo cinema parrocchiale, il teatro e la scuola materna negli anni ’50. La sua casa, sempre aperta a tutti, era un punto di riferimento per ogni problema della comunità.
Prima di immergerci nella storia di questo straordinario personaggio, non può mancare una visita alla Zona Archeologica di Piazza Brignone. Qui, i resti archeologici rivelano un insediamento che ha visto la continuità della vita per due o tre secoli. Un complesso di 10 ambienti, dove sono stati rinvenuti torchi per la produzione di olio e strumenti agricoli, segni di un’attività economica fiorente. Le case di quel tempo, con i loro tetti costruiti con rame e terra, raccontano storie di una vita semplice ma ingegnosa, radicata profondamente nella tradizione.
Non lontano da qui, nel centro di piazza Brignone chiamata dai Lampedusani “piazza bianca”, nel 1996 è stata eretta la Fontana dedicata ai pescatori, un omaggio all’80% della popolazione dell’isola che viveva grazie al mare. Interamente fatta in marmo ad opera del famoso artista Andrea Cascella oggi purtroppo non funzionante ma punto di ritrovo per i giovani.
Sapete quando iniziò il turismo a Lampedusa? Nel 1986, Gheddafi cercò di colpire la base NATO sull’isola e da qui, le immagini di Lampedusa iniziarono a circolare in tutto il mondo. Un primo missile mancò l’isola finendo in mare mentre il secondo la sfiorò colpendo “muro vecchio” nella parte nord, fortunatamente non creando feriti. Quell’episodio fece conoscere l’isola ad un pubblico internazionale, aprendo la strada al turismo che oggi è così importante per Lampedusa.
ESCURSIONE VIA TERRA: ALLA SCOPERTA DELLE TRADIZIONI DI LAMPEDUSA
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PORTO SALVO
Questa volta lo spostamento avviene con i mezzi, lasciando il paese e raggiungendo il famoso Santuario della Madonna di Porto Salvo, tappa imperdibile per chi vuole comprendere la devozione religiosa degli isolani. Oltre ad essere un luogo di culto, regala momenti di riflessione e contemplazione in un contesto di straordinaria bellezza. Ma la storia di questo santuario affonda le sue radici in tempi antichissimi. In epoca fenicia qui si venerava la divinità Tanit nelle grotte votive, testimonianza di un luogo sacro molto prima dell’arrivo del Cristianesimo.
La leggenda che più mi ha incuriosita racconta che nel 1600, durante un’incursione dei turchi, un marinaio ligure di nome Andrea Anfossi fu catturato e portato in Africa e successivamente incatenato ai remi di una nave corsara. Mentre la barca faceva rifornimento a Lampedusa, Anfossi riuscì a liberarsi dalle catene e si rifugiò proprio in queste grotte, dove trovò un quadro della Vergine Maria. Disperato, pregò la Madonna di aiutarlo a tornare in patria. Con una zattera costruita alla meglio e usando il quadro come vela, riuscì miracolosamente a raggiungere le coste liguri. In segno di gratitudine, Anfossi mantenne la promessa fatta e costruì un santuario dedicato alla Vergine nella sua terra natale.
Il Santuario di Lampedusa, oggi dedicato alla Madonna di Porto Salvo, ha continuato ad essere un punto di riferimento spirituale anche nei secoli successivi. Quando Lampedusa era parte del Regno delle Due Sicilie e l’isola era quasi disabitata, Re Ferdinando II di Borbone, detto “Re Bomba”, decise di colonizzarla inviando 120 coloni. Il 22 settembre 1843, San Vincenzo sbarcò con i coloni, segnando l’inizio della popolazione moderna dell’isola. Da allora, la Madonna di Porto Salvo fu venerata come protettrice dei naviganti e patrona di Lampedusa.
Ogni anno, il 22 settembre, l’isola celebra la sua festa con una processione emozionante. Già la prima domenica del mese di settembre, la statua della Madonna viene portata sulle spalle dai lampedusani dal Santuario fino alla Chiesa del paese, in via Roma, dove rimarrà fino il 22 settembre per poi tornare al santuario il giorno successivo.
Un altro elemento iconico di questo luogo è il Vallone di Cala Madonna, dove anticamente giungevano i coloni. Risalendo il vallone, si trovavano presso una cisterna di acqua piovana, un prezioso rifornimento per la popolazione. Qui sorgeva un piccolo complesso con un cancelletto, panchine, utensili musulmani e un altare cristiano, un simbolo di incontro tra culture diverse.
Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il Santuario subì gravi danni, ma incredibilmente, nessuna vittima civile fu registrata e l’unica cosa rimasta intatta fu proprio la statua della Madonna di Porto Salvo. Nel 1967, la comunità di Lampedusa donò alla Madonna una corona d’oro, che purtroppo fu rubata nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1979. Tuttavia, la fede degli isolani non vacillò e presto fu donata una nuova corona, a testimonianza dell’amore e della devozione senza tempo che Lampedusa nutre per la sua protettrice.
IL DAMMUSO DI CASA TERESA
L’ultima tappa di questa escursione via terra è il Dammuso di Casa Teresa, una delle abitazioni più antiche, grandi e ben conservate di Lampedusa. Questo autentico gioiello architettonico non è solo una semplice casa, ma un vero e proprio simbolo delle radici storiche dell’isola, risalente ai tempi dei Fenici, da cui deriva il termine “damos”, che significa casa. I dammusi infatti, seguono modelli architettonici tipici delle coste berbere, adattandosi perfettamente alle condizioni climatiche di Lampedusa.
La struttura di Casa Teresa è un esempio straordinario di come gli isolani abbiano saputo sfruttare la natura a loro vantaggio: il tetto a volta, progettato per raccogliere l’acqua piovana, convoglia l’acqua direttamente nelle cisterne, mentre le spesse pareti in pietra offrono un isolamento termico eccezionale. Le finestre e le porte, di piccole dimensioni, mantengono l’interno fresco d’estate e caldo d’inverno, dimostrando la semplicità e l’efficacia di queste soluzioni abitative.
Casa Teresa è composta da sei stanze non comunicanti, collegate da un “passiaturi“, un corridoio all’aperto coperto da travi in legno e frasche o palme, che funge da piacevole passeggiata tra i vari ambienti. Accanto al dammuso, si estendeva un giardino dove gli abitanti coltivavano ortaggi e frutti, essenziali per la loro autosufficienza. Un altro elemento caratteristico di questa dimora è il grande forno in pietra vulcanica di Linosa, capace di cuocere fino a 50 kg di pane alla volta. Una volta acceso, il forno rimaneva caldo per giorni, diventando un punto di incontro per tutta la comunità.
COLLABORAZIONI CON MUSEI DI RILIEVO
Questa escursione, come dicevo ad inizio articolo, è organizzata dall’Hub Turistico e da “Lampedusa Today, in collaborazione con il Museo Archeologico Regionale delle Pelagie e il Museo Archeologico di Agrigento.
ESCURSIONE VIA TERRA: INFO UTILI
Il tutto sarà accompagnato dalla bravissima guida Emily che con passione e competenza ti svelerà i segreti e le curiosità dell’isola. La sua conoscenza approfondita e il suo entusiasmo renderanno ogni tappa del tour un’esperienza indimenticabile.
GIORNATE ED ORARI
L’escursione via terra si svolge ogni martedì e giovedì dalle 17:00 alle 20:00. Dura circa 3 ore.
PRENOTAZIONE E COSTI
La prenotazione è obbligatoria e si può fare tramite l’info point in piazza Castello oppure chiamando il +39 3394222051
Il Prezzo dell’escursione è di 20.00€ se automuniti (per i vari spostamenti o 30.00€ se si necessita dell’utilizzo del pulmino.
ESCURSIONE VIA TERRA: CONCLUSIONI
Ho scoperto lati dell’isola che non avrei mai immaginato! Lampedusa ha una storia pazzesca, avvolta da culto, misteri e leggende. Questa escursione ti arricchirà culturalmente e ti farà vedere Lampedusa sotto una luce completamente nuova.
Se vieni su quest’isola, oltre al mare e alle spiagge meravigliose, includi questa escursione nel tuo programma. Ti garantisco che ne varrà la pena!
Prenota ora e preparati a un viaggio nel tempo e nella cultura di questa affascinante isola!
Buona escursione, Serena