FERRARA, PALAZZO DEI DIAMANTI: LA MOSTRA SU BANKSY

PALAZZO DEI DIAMANTI. FERRARA.

Ciao viaggiatore come stai?

Innanzitutto voglio spiegarti perché nel mio blog improntato sul viaggio ti parlo di una mostra. Forse perché mi voglio improvvisare una critica d’ arte? Assolutamente no, il motivo è molto semplice: non è un evento qualunque ma una mostra di un’ artista contemporaneo che si occupa principalmente di street art quindi ogni rappresentazione che vedremo è stata creata su pezzi di muro in una parte diversa del mondo e quando io mi trovo in una città al cospetto di un murales ne resto sempre ammaliata.

CHI È BANKSY?

Originario di Bristol, celeberrimo quanto misterioso, è considerato uno dei maggiori esponenti della Street Art. Rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio che ha dato un’ evoluzione alla Pop Art, l’ unico che ha connesso le radici del Pop, la cultura Hip Hop , il graffitismo anni ’80 e i nuovi approcci del tempo digitale.

Sulla locandina ufficiale, sarà impossibile non notare un timbro con la scritta “unauthorized” (non autorizzato), cosa significa? Che l’ artista non autorizza le sue mostre. Un paio di anni fa su Instagram scriveva: “Non faccio pagare per vedere la mia arte, ma non penso di essere la persona giusta per lamentarsi se qualcuno pubblica qualcosa senza permesso”. Lui stesso ha uno strano rapporto con le leggi.

LA MOSTRA AL PALAZZO DEI DIAMANTI

Un susseguirsi di sale che trattano diversi temi della Street Art rappresentata da Banksy. Iniziamo con un suo autoritratto (nessuno conosce il suo volto).

Proseguiamo con i suoi animali preferiti, i topi. Ma perché proprio i topi con tanti animali?  Perché sono animali fastidiosi, per molte persone disgustosi. Nell’immaginario comune vanno sgominati e forse in passato abbiamo addomesticato i gatti proprio per avere dei poliziotti efficienti a disposizione, contro questi piccoli delinquenti delle credenze. Eppure i topi sopravvivono a tutte le nostre trovate: vivono nell’ombra, nascosti e pronti ad appropriarsi di un territorio in cui la presenza umana si faccia debole, non appena se ne presenti l’occasione. Il valore simbolico di questi animali si fa chiaro se si pensa che questi artisti sono a tutti gli effetti dei fuorilegge, costretti ad agire di nascosto e velocemente, se non addirittura darsi alla fuga senza completare il lavoro.

Ogni sala si concentra su temi sociali: l’ accettazione, la libertà, il consumismo, il capitalismo. Ecco alcune delle sue opere:

UN’ OPERA CURIOSA

Chi di voi non ha mai visto la bambina con il palloncino? Rappresenta una delle opere più popolari di Banksy. Accanto, c’era la famosa iscrizione “There is always hope” (c’è sempre speranza). Questo disegno è stato dipinto nel 2002 sulla facciata di un negozio di Londra ma negli ultimi anni, inglesi e turisti non possono più ammirarlo: nel 2014, è stato staccato dal muro per essere messo all’asta. Ora vi starete chiedendo: “qual’ è la cosa curiosa?” Preparatevi. Di recente, ad ottobre del 2018, lo stesso quadro era stato aggiudicato ad un anonimo compratore per 1.042.000 sterline (1.180.000 euro), un record per l’artista. Poco dopo che il banditore ha battuto il martello, una sorta di tritadocumenti apparentemente nascosto dentro la cornice ha distrutto gran parte della tela che è scivolata fuori dal fondo del quadro in tante striscioline. Non si conoscono ovviamente i dettagli ma si sa solo che poi sul suo profilo Instagram, Banksy ha  commentato: “Going, going, gone…” (“Sta andando, sta andando, andato…”) Tanto per confermare la sua natura anticonformista e provocatoria.

OPERA A VENEZIA

Nella splendida città di Venezia, è apparso un graffito che è stato rivendicato da Banksy.

L’opera, probabilmente realizzata da una barca, si trova su un muro a filo laguna in Rio di Ca’ Foscari nei pressi di Campo Pantalon, vicino all’università di Venezia. Il murales è stato ribattezzato “Naufrago Bambino” e ritrae un bimbo che regge una torcia da cui fuoresce del fumo rosso cangiante; una presa di posizione netta sulla questione migranti.

INFORMAZIONI

Gestire la mostra dopo tutto il trambusto che ha creato il COVID 19 non deve esser stato facile. Il numero di persone è contingentato, gli ingressi sono davvero ridotti e lo stesso percorso viene controllato per mantenere il distanziamento sociale.

Clicca qui per orari, prezzi e acquistare il tuo biglietto.

Se ti piace la Street Art e sei in zona io ti consiglio di andare a vederla (prenotando) dal 30 maggio al 27 settembre 2020. Porta con te mascherina, igienizzati spesso le mani (con i dispenser messi da loro a disposizione) e rispetta e file.

Buon viaggio!

Se ti piacciono i murales, leggi anche “Dozza: I murales che racconta storie”.

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